Dobbiamo ricordare alcuni fatti importanti. A inizio giugno il corpo di spedizione britannico si era reimbarcato a Dunkerque, il generale Gamelin, che era il comandante supremo delle forze francesi, fu sostituito dal generale Weygand. Le armate francesi del nord che si erano ritirate dalla frontiera belga, si erano attestato sulla linea Somme-Aisne-Linea Maginot. Il 5 giugno 1940 i tedeschi diedero inizio alla seconda fase dell’attacco alla Francia ,ossia l’operazione “Fall Rot”, L’operazione aveva lo scopo di attaccare la “vera” Linea Maginot paralizzando le truppe francesi schierate nelle retrovie della linea fortificata permettendo al gruppo Guderian di sfilare nelle retrovie della “Linea” in modo di raggiungere agevolmente la frontiera svizzera e il sud della Francia. Nota 38 Il generale Pretelat, al[…]
Autore: Walter Bugnano
Ricapitoliamo i fatti che hanno portato alla caduta dell’opera. In nessun’altra azione contro la Linea Maginot si ebbe un così alto numero di caduti , anzi , come vedremo , la maggior parte delle poche (relativamente) perdite, si ebbero tra le truppe di intervallo,tra gli equipaggi delle casematte della sponda del Reno e delle piccole casamatte costruite dalla manodopera militare (MOM). La morte per asfissia dei 104 uomini dell’equipaggio di La Fertè presenta ancor oggi molti lati oscuri, nonostante molti giornalisti e storici francesi e non,abbiano indagato e scritto su questo fatto. Purtroppo, non si è trovato, ne il giornale di fortezza ne un diario o uno scritto lasciato dal comandante dell’opera (o da chi per esso), si ha solo[…]
Le fotografie del presente quaderno sono state scattate nei primi anni 1980, durante la mia prima visita all’opera, opera che era ancora nello stato dopo i combattimenti del 1940 , tranne per una pulizia e alcuni adattamenti per permettere le visite ,ora è stata restaurata e si e’ aggiunta una parte museale. Anche il primo monumento a ricordo dei caduti è stato sostituito dall’attuale realizzato nel 1990. I tanti piccoli errori e deficienze che portarono alla tragedia. La Commissione per l’Organizzazione delle Regioni Fortificate (CORF) nel progettare la “Linea” decise che la regione di Montmédy e la valle del fiume Chiers, doveva esserne l’estrema propaggine. Venne progettato il settore fortificato di Montmédy, in breve TPM (Testa di Ponte di Montmédy)[…]
Il 10 maggio 1940 la Wehrmacht si mise in marcia verso ovest con l’obiettivo di accerchiare le armate franco britannichc che stazionavano nel nord della Francia, é il “Fall Gelb” o Piano Giallo. Il piano prevedeva uno sfondamento del fronte sul fiume Mosa. La riva sinistra del fiume era difesa da fortificazioni leggere tipo MOM ( Manodopera militare) frammezzate da alcune fortificazioni tipo STG ( sezione tecnica del genio) , pertanto la linea fortificata era debole, soprattutto incompleta, male progettata, mancava di corazzature e per l’armamento faceva capo alle armi delle truppe che dovevano guarnirla. Con un’avanzata travolgente, le forze germaniche accerchiarono le piccole fortificazioni per fanteria e le costrinsero alla resa, benché gli equipaggi opponessero una forte resistenza. A[…]
COME GLI ALTI COMANDI FRANCESI INTENDEVANO BLOCCARE L’ATTACCO TEDESCO Nell’arte militare l’attaccante sceglie il luogo , il momento, i mezzi e il momento in cui lanciare l’offensiva concentrando le sue forze in un punto a lui favorevole e ben definito. Chi si difende deve fronteggiare tutte le ipotesi di attacco, disperdendo così le sue forze, ergo l’attaccante potrà colpire nel punto più debole dell’ avversario. L’alto comando francese, decise di porsi in difesa, sicuro che la Linea Maginot avrebbe obbligato i tedeschi ad attaccare attraverso il Belgio alleato. Inoltre la Francia era difesa, al Nord, da un eventuale attacco tedesco dalle armate belghe e le armate francesi potevano, attraversando il Belgio, colpire il cuore industrializzato della Ruhr. Nell’ottobre 1936, il[…]
Questo è il 1° di una serie di “Quaderni Storici”, che esulano dallo studio della fortificazione moderna, si vuole portare a conoscenza dei lettori alcune pagine della storia della prima metà del secolo scorso. 1918 CENTOMILA ITALIANI SULLA FRONTE FRANCESE In questo fascicolo, voglio rendere omaggio a 4500 caduti italiani, morti in terra di Francia durante l’ultimo anno della 1^Guerra Mondiale. Per un approfondimento suggerisco il libro “GRANDE GUERRA Centomila soldati italiani sul fronte francese” scritto da Carlo Meregalli ed edito da Tassotti Editore. Nella grande guerra i soldati italiani non combatterono soltanto sui confini italiani dell’epoca. Tra i teatri in cui furono coprotagonisti dobbiamo ricordare: l’Albania, la Macedonia, la Palestina, la Russia e infine la Francia. Il II Corpo[…]
Prefazione Sulla storia della “linea Maginot” si sono scritte molte pagine storicamente discutibili. Secondo i detrattori, la fortificazione in genere , essendo statica, non era di alcuna utilità nota 1 per cui i tedeschi l’hanno aggirata e sfondata in più punti. I paladini giustificano l’invasione con il fatto che la “ Linea” si interrompeva praticamente appena a sud di Sedan lasciando il confine belga scoperto, questo perché il governo francese affermò: “non si può fortificare la frontiera di un paese amico”. Quando il governo belga proclamò la stretta neutralità, era ormai tardi per erigere una fortificazione possente come quella costruita secondo i dettami CORF. Inoltre i progettisti della Linea ritennero che le foreste delle Ardenne fossero invalicabili ai mezzi motorizzati[…]
Il Vallo Atlantico è l’ultima grande linea di difesa costruita in Europa (nota 1); esso è composto da tutte le opere difensive e non , costruite dalle forze armate tedesche o su suo ordine tra il 1940 e il 1945. L’Atlantikwall si estende su tutta la costa dell’Atlantico , su quelle della Manica e del mar Baltico e del Nord a partire da Saint-Jean de Luz al confine spagnolo e Narvik sulle coste Norvegesi. Il 24 giugno 1940 la 7^ panzer del generale Irvin Rommel raggiunge Bordeaux, immediatamente i tedeschi occupano tutte le istallazioni di difesa francesi della costa atlantica e della Manica. Il 16 luglio 1940 Hitler parla per la prima volta dell’operazione SEELOWE (Leone Marino) cioè dello sbarco[…]
1. PREFAZIONE Lo studio delle fortificazioni è normalmente riservato agli addetti al lavori: architetti, ufficiali del genio, ecc. In tempi recenti alcuni studiosi “laici” si sono dedicati a questi studi, vuoi per puro diletto, vuoi per scoprire la storia e la scienza delle difese approntate dall’uomo a sua difesa. Da parte mia mi sono dedicato allo studio della fortificazione europea moderna, cioè a quella, per comprenderci, costruita in cemento, armato e non, negli anni 1920-1940 (cemento armato = concrete in inglese, beton in francese). Naturalmente questi studi mi hanno portato, per questioni di affinità a conoscere la fortificazione fine-inizio secolo (forti italiani, austriaci, francese sistema Serè de Rivieres). Essendo l’argomento vastissimo mi sono limitato a trarne poco più di semplici[…]